'Dante vivo', 1997-2022 © Julia Bolton Holloway, Carlo Poli, Società Dantesca Italiana, Federico Bardazzi, Ensemble San Felice, Richard Holloway, Akita Noek
Call up/Cliccare Inferno XXVIII Lettore, Carlo Poli
COMMEDIA. INFERNO XXVIII
hi poria mai pur con parole sciolte
dicer del sangue e de le piaghe a pieno
ch'i' ora vidi, per narrar più volte?
4 Ogne lingua
per certo verria meno
per lo nostro sermone e per la mente
c'hanno a tanto comprender poco seno.
7 S'el
s'aunasse ancor tutta la gente
che già, in su la fortunata terra
di Puglia, fu del suo sangue dolente
10 per li
Troiani e per la lunga guerra
che de l'anella fé sì alte spoglie,
come Livïo scrive, che non erra,
13 con quella
che sentio di colpi doglie
per contastare a Ruberto Guiscardo;
e l'altra il cui ossame ancor s'accoglie
16 a Ceperan,
là dove fu bugiardo
ciascun Pugliese, e là da Tagliacozzo,
dove sanz' arme vinse il vecchio Alardo;
19 e qual
forato suo membro e qual mozzo
mostrasse, d'aequar sarebbe nulla
il modo de la nona bolgia sozzo.
22 Già veggia,
per mezzul perdere o lulla,
com' io vidi un, così non si pertugia,
rotto dal mento infin dove si trulla.
25 Tra le gambe
pendevan le minugia;
la corata pareva e 'l tristo sacco
che merda fa di quel che si trangugia.
28 Mentre che
tutto in lui veder m'attacco,
guardommi e con le man s'aperse il petto,
dicendo: «Or vedi com' io mi dilacco!
31 vedi come
storpiato è Mäometto!
Dinanzi a me sen va piangendo Alì,
fesso nel volto dal mento al ciuffetto.
34 E tutti li
altri che tu vedi qui,
seminator di scandalo e di scisma
fuor vivi, e però son fessi così.
37 Un diavolo è
qua dietro che n'accisma
sì crudelmente, al taglio de la spada
rimettendo ciascun di questa risma,
40 quand' avem
volta la dolente strada;
però che le ferite son richiuse
prima ch'altri dinanzi li rivada.
43 Ma tu chi
se' che 'n su lo scoglio muse,
forse per indugiar d'ire a la pena
ch'è giudicata in su le tue accuse?».
46 «Né morte 'l
giunse ancor, né colpa 'l mena»
rispuose 'l mio maestro, «a tormentarlo;
ma per dar lui esperïenza piena,
49 a me, che
morto son, convien menarlo
per lo 'nferno qua giù di giro in giro;
e quest' è ver così com' io ti parlo».
52 Più fuor di
cento che, quando l'udiro,
s'arrestaron nel fosso a riguardarmi
per maraviglia, oblïando il martiro.
55 «Or dì a fra
Dolcin dunque che s'armi,
tu che forse vedra' il sole in breve,
s'ello non vuol qui tosto seguitarmi,
58 sì di
vivanda, che stretta di neve
non rechi la vittoria al Noarese,
ch'altrimenti acquistar non saria leve».
61 Poi che l'un
piè per girsene sospese,
Mäometto mi disse esta parola;
indi a partirsi in terra lo distese.
64 Un altro,
che forata avea la gola
e tronco 'l naso infin sotto le ciglia,
e non avea mai ch'una orecchia sola,
67 ristato a
riguardar per maraviglia
con li altri, innanzi a li altri aprì la canna,
ch'era di fuor d'ogne parte vermiglia,
70 e disse: «O
tu cui colpa non condanna
e cu' io vidi su in terra latina,
se troppa simiglianza non
m'inganna,
73 rimembriti
di Pier da Medicina,
se mai torni a veder lo dolce piano
che da Vercelli a Marcabò dichina.
76 E fa saper
a' due miglior da Fano,
a messer Guido e anco ad Angiolello,
che, se l'antiveder qui non è vano,
79 gittati
saran fuor di lor vasello
e mazzerati presso a la Cattolica
per tradimento d'un tiranno fello.
82 Tra l'isola
di Cipri e di Maiolica
non vide mai sì gran fallo Nettuno,
non da pirate, non da gente argolica.
85 Quel
traditor che vede pur con l'uno,
e tien la terra che tale qui meco
vorrebbe di vedere esser
digiuno,
88 farà venirli
a parlamento seco;
poi farà sì, ch'al vento di Focara
non sarà lor mestier voto né preco».
91 E io a lui:
«Dimostrami e dichiara,
se vuo' ch'i' porti sù di te novella,
chi è colui da la veduta amara».
94 Allor puose
la mano a la mascella
d'un suo compagno e la bocca li aperse,
gridando: «Questi è desso, e non favella.
97 Questi,
scacciato, il dubitar sommerse
in Cesare, affermando che 'l fornito
sempre con danno l'attender sofferse».
100 Oh quanto
mi pareva sbigottito
con la lingua tagliata ne la strozza
Curïo, ch'a dir fu così ardito!
103 E un
ch'avea l'una e l'altra man mozza,
levando i moncherin per l'aura fosca,
sì che 'l sangue facea la faccia sozza,
106 gridò:
«Ricordera'ti anche del Mosca,
che disse, lasso!, ``Capo ha cosa fatta",
che fu mal seme per la gente tosca».
109 E io li
aggiunsi: «E morte di tua schiatta»;
per ch'elli, accumulando duol con duolo,
sen gio come persona trista e matta.
112 Ma io
rimasi a riguardar lo stuolo,
e vidi cosa ch'io avrei paura,
sanza più prova, di contarla solo;
115 se non che
coscïenza m'assicura,
la buona compagnia che l'uom francheggia
sotto l'asbergo del sentirsi pura.
118 Io vidi
certo, e ancor par ch'io 'l veggia,
un busto sanza capo andar sì come
andavan li altri de la trista greggia;
121 e 'l capo
tronco tenea per le chiome,
pesol con mano a guisa di lanterna:
e quel mirava noi e dicea: «Oh me!».
124 Di sé facea
a sé stesso lucerna,
ed eran due in uno e uno in due;
com' esser può, quei sa che sì governa.
127 Quando
diritto al piè del ponte fue,
levò 'l braccio alto con tutta la testa
per appressarne le parole sue,
130 che fuoro:
«Or vedi la pena molesta,
tu che, spirando, vai veggendo i morti:
vedi s'alcuna è grande come questa.
133 E perché tu
di me novella porti,
sappi ch'i' son Bertram dal Bornio, quelli
che diedi al re giovane i ma' conforti.
136 Io feci il
padre e 'l figlio in sé ribelli;
Achitofèl non fé più d'Absalone
e di Davìd coi malvagi punzelli.
139 Perch' io
parti' così giunte persone,
partito porto il mio cerebro, lasso!,
dal suo principio ch'è in questo troncone.
142 Così
s'osserva in me lo contrapasso».
'DANTE VIVO'- LA COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI (Testo, file
audio, musica, immagini dei manoscritti):
Inferno I, Inferno II, Inferno
III, Inferno IV, Inferno V, Inferno
VI, Inferno VII, Inferno VIII, Inferno
IX, Inferno X, Inferno XI, Inferno
XII, Inferno XIII, Inferno XIV, Inferno
XV, Inferno XVI, Inferno XVII, Inferno
XVIII, Inferno XIX, Inferno XX, Inferno XXI, Inferno
XXII, Inferno XXIII, Inferno
XXIV, Inferno XXV, Inferno XXVI, Inferno
XXVII, Inferno XXVIII, Inferno
XXIX, Inferno
XXX, Inferno XXXI, Inferno
XXXII, Inferno XXXIII, Inferno
XXXIV
Purgatorio I, Purgatorio II, Purgatorio
III, Purgatorio IV, Purgatorio V, Purgatorio
VI, Purgatorio VII, Purgatorio
VIII, Purgatorio IX, Purgatorio
X, Purgatorio XI, Purgatorio
XII, Purgatorio XIII, Purgatorio
XIV, Purgatorio XV, Purgatorio
XVI, Purgatorio XVII, Purgatorio
XVIII, Purgatorio XIX, Purgatorio
XX, Purgatorio XXI, Purgatorio
XXII, Purgatorio XXIII, Purgatorio
XXIV, Purgatorio XXV, Purgatorio
XXVI, Purgatorio XXVII, Purgatorio
XXVIII, Purgatorio
XXIX, Purgatorio XXX, Purgatorio XXXI, Purgatorio XXXII, Purgatorio XXXIII
Paradiso I, Paradiso II, Paradiso III, Paradiso IV, Paradiso V,
Paradiso VI, Paradiso VII, Paradiso VIII, Paradiso IX, Paradiso X, Paradiso XI, Paradiso XII, Paradiso XIII, Paradiso XIV, Paradiso XV, Paradiso XVI, Paradiso XVII, Paradiso XVIII, Paradiso XIX, Paradiso XX, Paradiso XXI, Paradiso XXII, Paradiso XXIII, Paradiso XXIV, Paradiso XXV, Paradiso XXVI, Paradiso XXVII, Paradiso XXVIII, Paradiso XXIX, Paradiso XXX, Paradiso XXXI, Paradiso XXXII, Paradiso XXXIII
'Dante vivo', 1997-2022 © Julia Bolton Holloway, Carlo Poli, Società Dantesca Italiana, Federico Bardazzi, Ensemble San Felice